Ricordando Riccardo

A Riccardo

…Come non potrei essere grata alla vita? Grata alla vita per avermi  fatto comprendere che è valsa comunque  la pena attraversare quel suo mare misterioso , colmo di insidie , rischi, dolori e morte.

Perché è stato solo attraversandolo che ho avuto la possibilità di incontrare te Riccardo e per merito tuo, scoprire che in mezzo a quelle acque turbolente esiste un’isola verdeggiante «dove il sole bacia l’ombra , dove gli uccelli sono amanti che cantano il silenzio» ( Tagore)

Il suo nome è «Amore», approdo sicuro in mezzo alle intemperie  della vita, approdo  verso cui mi sto sempre più avvicinando, dove il mio cuore sa, tu mi stai aspettando .

Sì, aspettando per riprendere quel dialogo che la morte, con presunzione, ha creduto di aver interrotto quel martedì 7 maggio del 1996 non sapendo che.:

«I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto» (N: Hikmet)

Con tutto il mio amore. (mamma)

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