5° Concorso Riccardo Domenici “Una Mare di…Sorie”

 

Continuiamo la pubblicazione dei lavori realizzati da i bambini delle Scuole Primarie di Perugia. A seguire i testi scritti dagli alunni della Classe 3^B della Scuola Giovanni Cena di Perugia.

IL SALUTO DEI DELFINI
A noi bambini piace guardare il sole che si tuffa nel mare.
Quando il sole tramonta e inizia il nuovo giorno, il mare ci racconta tutto quello che ha visto in superficie e nei fondali: coralli, spugne, alghe, grandi mammiferi come i delfini, le balene e tanti altri pesci.
Stavolta, il mare ci ha raccontato una storia commovente, parlava di lui, quando era giovane.
“Una volta, ero limpido e bello e, con i miei cavalli bianchi che galoppavano continuamente, giocavo e mi divertivo a portare via i castelli di sabbia costruiti dai bambini.
Pesci e gabbiani erano allegri come pagliacci, mi raccontavano barzellette, filastrocche, indovinelli… era un continuo movimento.
Una volta arrivarono al porto degli uomini e incominciarono a mettere il petrolio nelle navi e a mano a mano che lo mettevano cadevano tanti goccioloni di questa sostanza pericolosa sopra di me.
È da quel giorno che mi sono sentito male! Solo quando i bambini, dopo un po’ di tempo, ripresero a fare il bagno nelle mie acque, io mi tirai su di morale e feci di nuovo innalzare le mie onde.
Subito gli uomini cattivi capirono che con il loro comportamento mi avevano fatto del male.
Tutte le sere si affacciavano dalla finestra per guardarmi e ripensavano al momento brutto che avevano fatto passare a me e alle mie bellissime creature”.
Per noi era ora di tornare a casa, avevamo ascoltato con attenzione e capito che la salute del mare dipende da noi.
Fu in quel momento che dall’acqua sbucarono festanti cinque piccoli delfini, lanciarono in aria uno strano verso di ringraziamento, poi si tuffarono nel mare pulito, calmo e piatto.
Ormai il sole aveva lasciato il posto alla luna, bianca e limpida, che vanitosamente si specchiava sulla superficie dell’acqua insieme alle sue amiche stelle.

continua…

LA LEGGENDA DELLE STELLE MARINE
Era la notte di san Lorenzo e noi bambini eravamo lungo la spiaggia e guardavamo il cielo stellato. All’improvviso arrivò un’onda dispettosa vicino a noi e ci raccontò questa leggenda.
C’era una volta tanti e tanti anni fa una stella nel cielo che era desiderosa  di vivere nell’acqua del mare.
Lì ci si poteva muovere e avere tanti amici con cui giocare.
La stella avrebbe voluto vivere lì, le sembrava un posto stupendo: pesci di ogni colore, alghe e coralli, c’era un movimento continuo.
Una sera la stella fu spinta da una nuvola che ascoltava sempre le sue lamentele, inciampò e cadde nel mare.
Portò dietro tutta la sua scia e diventò una stella marina felice e contenta.
Nella notte di San Lorenzo, quelle che cadono, sono stelle del cielo che vanno a farle compagnia.
Ecco come si originarono le stelle marine. Così come è accaduto quella volta, ogni anno, il mare ci racconta sempre un sacco di storie!
Spero che ce ne racconti anche nei prossimi anni.

Una brutta avventura
Il mare è come un nonno saggio che racconta tante storie ai nipotini.
È contento di vederci e quando andiamo a trovarlo ci racconta tante storie.
Oggi ci ha raccontato, che un giorno, mentre stava percorrendo in lungo e in largo i fondali marini ha visto una busta muoversi e, per curiosità, è andato a sbirciare meglio.
Con l’aiuto di un’onda ha levato la busta e ha trovato un piccolo pesciolino intrappolato: “Come sei capitato lì sotto?” Gli ha chiesto il mare.
“Mentre seguivo una nave da crociera, un signore ha lanciato una busta, io credevo che fosse qualcosa per me e mi sono precipitata da lei per giocare. All’improvviso mi sono ritrovato intrappolato dentro. È stato terribile!”
Il mare, dopo quel racconto si è arrabbiato, ha riunito tutti i pesciolini per avvisarli del pericolo e fare in modo che non restassero più intrappolati.
Il mare furioso, con un’onda gigantesca, ha spazzato via tutte le cose sporche e ha salvato il suo mondo.
A noi bambini è piaciuta moltissimo questa storia e abbiamo capito che quando buttiamo una cartaccia per terra o qualsiasi altra cosa inquiniamo l’ambiente.
Il mare qualche volta, però, è come un bambino che non si ferma mai va in giro in tutto il mondo.
Quando torna nel luogo da dove è partito racconta tutto a tutti, non sa trattenere nulla, è sincero e generosamente lascia una conchiglia sulla spiaggia e chi lo sa ascoltare con attenzione.
“Ciao mare!”

CARLINO E IL MARE
Il mare è una massa di acqua salata che si estende su quasi tutta la superficie della terra.
D’inverno appare malinconico e triste perché non c’è il vociare dei bambini che nuotano, che giocano sulla sabbia e che leggono libri sotto l’ombrellone.
Però il mare d’inverno non smette di vivere perché accoglie i pesci e li nutre.
D’inverno il mare continua ad essere un’occasione di lavoro perché i pescatori, con i loro pescherecci, vanno alla ricerca di pesci da poter vendere al mercato.
Un giorno eravamo seduti sulla spiaggia, si è avvicinata un’onda e il mare ci ha raccontato alcune storie tra cui quella di Carlino.

C’era una volta un bambino di nome Carlino che era molto triste e si sentiva solo.
Il mare, sempre attento, lo vide e pensò che l’unica cosa per farlo sentire felice, era raccontargli una storiella.
Ad un tratto Carlino sentì una voce delicata che lo chiamava.
Si guardò intorno, non vide nessuno e si spaventò. Voleva scappare ma il mare gli disse: “Non ti preoccupare …etcì, etcì, etcì!”
Carlino avvicinandosi gli chiese chi era che parlava e perché tossiva e starnutiva.
Il mare faticando gli rispose: “Gli uomini non hanno cura di me, gettano i rifiuti dentro di me… etciù!”
Il bambino dentro di sé pensò: “Poverino, come posso aiutarlo?”
Poi corse a casa per prendere una busta abbastanza grande e anche la sua tuta da sub; subito si immerse anche se l’acqua era gelida.
Successivamente  ripulì il mare e nonostante fosse stanco era felice.
Il vecchio saggio mare lo ringraziò.
Carlino capì che non serviva una storiella per essere felice, ma avere un cuore grande per aiutare le persone perché si è felici quando anche gli altri lo sono.

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